La borsa, la stufa e le cravatte: le accuse a Giulia Adamo
Le borse griffate Louis Vuitton, le cravatte Hermes, le ceste di Natale e le cene al ristorante. E poi le spese elettorali e persino 7.200 euro trasferiti sul proprio conto senza che il gruppo fornisse “alcun documento fiscale, contabile ed extracontabile”, come annotano i magistrati. Il sindaco di Marsala Giulia Adamo, che nella scorsa legislatura è stata presidente del gruppo Misto, di quello del Pdl Sicilia e dell’Udc, ha ricevuto il più corposo fra gli avvisi a comparire recapitati a metà gennaio per l’inchiesta sulle “spese pazze” dell’Ars: l’esponente politica trapanese è accusata di peculato, in alcuni casi in concorso con altri politici.
Gli altri parlamentari sono accusati, in concorso con la Adamo, di avere distratto 115 mila euro. Del resto, secondo l’accusa, coi soldi dell’Ars si pagava di tutto. Persino i necrologi: Giovanni Greco, ad esempio, avrebbe ricevuto un rimborso di 300 euro per una fattura Publikompass e ha pagato tremila euro al padre Pippo Randazzo. E poi ci sono i 2.500 pagati all’Abitalia Hotels per “spese alberghiere, affitto sala dinner food, consumazione bar e n. 3 bed & breakfast” per una “iniziativa Udc presso Baia dei Mulini”, i 600 versati, il 21 giugno 2011, per “affitto sala iniziativa Udc Bagheria”, i 1.560 euro versati all’Associazione enogastronomica arte e musica La Muciara di Porticello per un pranzo-degustazione effettuato durante le amministrative a Bagheria e i 1.551 euro per l’organizzazione di un convegno regionale dei cattolici siciliani dal titolo “Cattolicesimo e impegno politico”.
Ma sotto la voce “spese varie” ci sono quelle più curiose. Ad esempio i 1.320 euro per l’acquisto di cravatte e carré di seta Hermes, i 145 euro spesi per accessori in pelle nel negozio Bagagli, i 29 euro per una stufa comprata all’Iper Shop, i 125 euro spesi nel negozio Sport e Premi e i 97 euro per le bollette di due utenze telefoniche intestate al gruppo ma che si trovano in via dell’Incoronazione.
(Fonte: Livesicilia.it)